#corte dei conti
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Ceccano, Corte dei Conti sì al piano di rientro dal debito, serve più rigore per gli evasori
La Corte dei Conti ha espresso un parere positivo sul piano di rientro dal debito deliberato da Palazzo Antonelli. Lo si apprende da notizie di stampa. Potete leggerne il resoconto completo in questo articolo di Roberta Di Domenico. In sintesi, la Corte fissa a 8,2 milioni di euro il debito del comune di Ceccano da ripianare in 15 anni, praticamente 365 euro a testa per ogni ceccanese, compresi…
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Corte dei conti sul Pnrr: i controlli li faremo
Il Presidente della Corte dei Conti, Guido Carlino è stato chiaro intervenendo ieri a un convegno sui controlli del Pnrr organizzato dall’Università Cattolica: “continuerà ad essere proficuamente esercitato, anche in corso di esercizio con le modalità di cui l’articolo 3 comma 4 della legge 20 del 94 richiamato dall’articolo 7 del dl 77 del 2021. E, dunque, mediante il cosiddetto controllo sulla…
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Sanità umbra e Corte dei Conti, la Cgil: "Alzeremo il livello di mobilitazione"
Maria Rita Paggio, segretaria Cgil Umbria “Sono parole pesanti quelle pronunciate dalla procuratrice regionale della Corte dei Conti, Rosa Francaviglia (⇰), che afferma che ‘in Umbria è in atto la devastazione della sanità pubblica’ e che ‘il diritto alla salute rischia di essere seriamente compromesso’. Tuttavia, come Cgil e come Funzione Pubblica non possiamo dirci di certo stupite da queste…
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Dissesto idrogeologico e spesa pubblica
Cosa c'entra il dissesto del territorio con le spese dello Stato?
Tutte le nostre zone collinari sono soggette a un elevato potenziale di erosione dei suoli. Il fenomeno è preoccupante perché incide fortemente sulla salute dell’ambiente e sulla riduzione delle aree coltivabili con diminuzione delle produzioni agricole e impoverimento socioeconomico di alcune aree geografiche. Un quarto della superficie del pianeta pare sia già compromessa dall’erosione dei suoli e questo ha già messo fuori gioco 1,5 miliardi di persone.
Nel 2019 la Corte dei Conti italiana ha riunito molti studi sui danni da dissesto idrogeologico, li ha incrociati con quelli sui consumi di suolo, e ha concluso che buona parte della spesa pubblica che il Paese deve sostenere ogni anno per rimediare ai danni è dovuta proprio al consumo di suolo e alle particolari condizioni di fragilità e di criticità del nostro Paese. Molti fenomeni di erosione superficiali innescano a loro volta altre forme, anche più gravi, di dissesto idrologico come frane, smottamenti, distacchi e fenomeni che possono produrre vittime, danni e alterazioni importanti del paesaggio. Insomma, la fragilità del territorio non fa che moltiplicarsi, facendo schizzare in alto la spesa pubblica e il disagio sociale legato all’abbandono di molte aree da parte degli abitanti.
Photo by Jess Zoerb on Unsplash
#sostenibilità#ambiente#crisi climatica#stato#dissesto idrogeologico#corte dei conti#territorio#consumo del territorio#spesa pubblica
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Ecco perché la Corte dei conti giudica pericolose le scelte del governo su contanti, pos e pace fiscale
L’Esecutivo di governo si prepara all’approvazione della Manovra di bilancio. La Corte dei conti solleva (e motiva) obiezioni su quelle misure che regolamentano pagamenti cash; uso del pos e relativo rifiuto di commercianti e professionisti; pace fiscale. Quello che proprio non piace alla Corte dei conti I punti controversi sono: l’innalzamento da 1.000 e 5.000 euro dell’utilizzo del denaro…
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#cartelle esattoriali#Corte dei conti#Evasione fiscale#fatturazione in nero#Giorgio Consolandi#governo meloni#Manovra Finanziaria#pace fiscale#pagamenti elettonici#POS#tetto al contante
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Il presidente Pozzato critica l’Emilia-Romagna a margine del giudizio sul rendiconto 2023 "Per l’anno in corso risulta impiegata una piccola parte delle risorse che erano a disposizione".
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Liliane Murekatete, moglie del deputato Aboubakar Soumahoro, ha perso il suo ricorso in Cassazione contro i giudici del tribunale del Riesame che, di fatto, confermavano l’ordinanza di misure cautelari nei suoi confronti. I magistrati confermano l’entità delle «condotte distrattive» della donna nel caso dello scandalo Karibu.
La signora Soumahoro ha infatti sottratto la modifica cifra di un milione di euro e “non era una semplice segretaria” della coop gestita dalla madre, come sosteneva la difesa. Una pietra tombale sul castello di carta dei garantisti a senso unico della sinistra che leggevano un complotto contro il paladino dei migranti. Non c’erano quindi motivazioni xenofobe, razziste o ideologiche sull’attenzione dei giornali al “diritto al lusso di Lady Soumahoro”: la condotta della moglie dell’onorevole eletto con Fratoianni e Bonelli è stata tutto tranne che onorevole.
Soumahoro tace: la sentenza della Cassazione pubblicata su Latina Oggi
«Da ieri mattina è tutto pubblico, ben stampato sulla prima pagina di Latina oggi – scrive oggi Francesco Storace su Libero – e chissà quanti giornali ne avranno tenuto conto nell’edizione odierna. La vicenda di sfruttamento odioso dell’accoglienza per gli immigrati si “arricchisce” di ulteriori dettagli che è difficile derubricare in distrazioni. Sono reati e non di poco conto, dice la Cassazione nelle sue motivazioni». Come ricorda il quotidiano diretto da Mario Sechi, «lo scandalo Karibu era già passato al vaglio del Gip di Latina con una misura cautelare, confermata dal tribunale del riesame di Roma. L’indagata eccellente aveva fatto ricorso con gli altri imputati in Cassazione e ieri si è appreso perché ha torto, col deposito delle motivazioni dei giudici dell’Alta corte. “Le condotte distrattive sono state poste in essere mentre l’indagata era sottoposta a misura interdittiva per altro procedimento”.
Nello scandalo Karibu, come ricorda il quotidiano, tra i reati contestati, c’è la frode nelle pubbliche forniture, «per aver distratto ed essersi appropriata delle somme erogate dalla Prefettura alla società Karibu» ma anche bancarotta fraudolenta per distrazione con trasferimento su conti correnti esteri. Liliane Murekatete attraverso l’avvocato Lorenzo Borre, sosteneva di «non ricoprire cariche sociali se non quella in una società inattiva da venti anni e avente un diverso oggetto sociale relativo all’organizzazione di matrimoni». La mazzata della Cassazione sul punto è stata netta: «È infondata la doglianza relativa alla non pertinenza del pericolo rispetto alla carica ricoperta in una società avente ad oggetto l’organizzazione di matrimoni».
Come osserva sapidamente Storace, chissà perché «il deputato portato in Parlamento da Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni non pronuncia più una parola sull’argomento, che pure dovrebbe essergli “familiare”…».
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"Con un provvedimento notificato il 20 gennaio 2024, il Garante per la protezione dei dati personali ha multato il comune di Trento per la violazione della riservatezza personale dei cittadini nell’ambito della sperimentazione dei progetti ”Marvel” e “Protector”, sanzione che dovrà essere pagata entro il termine di 30 giorni, cancellando i dati trattati in violazione di legge. "
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https://www.federprivacy.org/informazione/flash-news/telecamere-con-microfono-incorporato-nei-luoghi-pubblici-sanzionato-il-comune-di-trento-per-violazione-della-privacy-dei-cittadini#:~:text=Con%20un%20provvedimento%20notificato%20il,dovr%C3%A0%20essere%20pagata%20entro%20il
E che adesso la corte dei conti faccia pagare la sanzione ai burocrati responsabili!
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House Of The Dragon S2 Episodio 8 (The Queen Who Ever Was): Fuoco e Sangue is Coming
Siamo arrivati alla resa dei conti nel finale della seconda stagione di House of the Dragon (2x08)… o forse no? Un epilogo aperto per una stagione avvincente e che ci prepara per quel che verrà.
I draghi di Valyria solcano il cielo dei Sette Regni tutte le pedine si muovono sulla scacchiera ed il tempo del fuoco e sangue si avvicina. Almeno è questo che ci viene mostrato nell'ottavo ed ultimo episodio della seconda stagione di House of the Dragon. Episodio che ci costringe a salutare i Targaryen e la storia della loro dinastia fino al 2026, per un terzo ciclo già ordinato da HBO dopo il successo della serie prequel. Una seconda stagione forse altalenante, che non ha raccolto i consensi praticamente unanimi del ciclo inaugurale, probabilmente per alcune scelte narrative volte ad allungare ed espandere il racconto rispetto a quel compendio storico che è il romanzo originario di George R.R. Martin.
Un finale di stagione atipico
Rhaenyra passa finalmente all'azione
È un epilogo che apparirebbe pieno di tensione, perché è tempo per tutti i personaggi di arrivare alla resa dei conti. I due schieramenti dei Neri e Dei Verdi, che avevano aperto la Danza dei Draghi ad inizio stagione, fanno sfilare i propri eserciti. Rhaenyra (Emma D'Arcy) ha avuto successo coi Dragonseeds, ovvero coloro che pur se bastardi e di basso lignaggio, contengono sangue Targaryen nelle proprie vene, essendo quindi capaci di cavalcare i draghi. Nonostante questo, c'è grande scontento a corte da parte di Jacaerys (Harry Collett) e tracotanza da parte dei nuovi arrivati, in particolare Ulf (Tom Bennett), tecnicamente suo prozio (ma sappiamo quanto non sia un narratore affidabile). Dall'altra parte Aemond (Ewan Mitchell) sta perdendo lucidità e va su tutte le furie, al punto da gettare a ferro e fuoco un'intera cittadina e i suoi abitanti.
Aemond perde il controllo
Segno che il suo machiavellico controllo sta vacillando, al punto da voler coinvolgere l'unico altro possibile cavaliere in famiglia: la sorella Helaena (Phia Saban), che gli rinfaccia di sapere che cosa ha fatto ad Aegon (Tom Glynn-Carney) sul campo di battaglia e di aver visto il futuro nelle sue visioni: non è destinato a regnare sul Trono di Spade, qualunque cosa faccia, e non sarà certo lei ad aiutarlo nell'impresa. Si impone tra loro anche la madre Alicent( Olivia Cooke), cercando di proteggere la figlia e tentando il tutto per tutto. Aegon del resto sembra confermare la regola della resilienza degli storpi nel mondo di Martin: dopo Bran Stark ne Il Trono di Spade e in questo frangente Piededuro, col quale guarda caso decide di fare squadra, anche il Re Usurpatore potrebbe sopravvivere nonostante le ferite.
Visione dal futuro
Proprio le predizioni accompagnano il finale di stagione di House of the Dragon 2. L'altro squarcio di futuro più importante avvolge Daemon (Matt Smith), insieme ad Alys Rivers (Gayle Rankin) sull'albero cuore di Harrenhal, patria degli Strong. Questa visione rappresenta le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, e in parte rappresenta ciò che Viserys disse a Rhaenyra che poi l'ha tramandato a propria volta al suo primogenito. Si osserva il futuro dei Sette Regni, al grido di "L'inverno sta arrivando" pronunciato in valyriano antico, con Daenerys circondata dalle fiamme e dai suoi piccoli draghi e il Re della Notte pronto ad invadere oltre la Barriera insieme ai suoi Estranei: il Principe Consorte finalmente comprende il proprio posto nel grande disegno delle cose e giura fedeltà davanti a tutti alla moglie e legittima erede al Trono.
Un confronto necessario e aspettato da quando lui si era nascosto tra le mura di quel castello infestato e lei rimaneva bloccata a Roccia del Drago per volere del proprio Concilio. Ora l'esercito è con loro, così come i draghi e i loro cavalieri e la flotta di Corlys Velaryon (Steve Touissant) capitanata dalla Serpente di Mare, rinominata Regina Che Non Fu Mai in onore di Rhaenys. Anche quest'ultimo ha un duro confronto rimandato da troppo tempo: proprio adesso che ha perso praticamente tutta la sua famiglia, si riavvicina a Alyn di Hull (Abubakar Salim), fratello maggiore di Addam (Clinton Liberty), tra i nuovi cavalieri di draghi scovati dalla Regina: abbiamo la conferma, entrambi sono figli illegittimi e potrebbero avere un ruolo anche nella successione del Trono di Legno.
il (secondo) confronto tra Rhaenyra e Alicent
Dato che si tratta di una puntata dedicata alle discussioni troppo a lungo rimandate, quella più importante e decisiva (e che farà gioire i fan) è quello tra Rhaenyra e Alicent: questa volta è la seconda a voler parlare con la prima, intrufolandosi di nascosto a Roccia del Drago. Le due amiche/nemiche che un tempo provavano/provano ammettono tutte le invidie e le gelosie che hanno avuto negli anni: Alicent (Olivia Cooke) è pronta ad aprire le porte di King’s Landing, alla regina dei neri, senza spargimenti di sangue, addirittura compiendo una scelta dolorosa sacrificare Aegon, pur di mettere fine a questa guerra civile insensata.
Ed è proprio qui che l'ending non delude: durante questo faccia a faccia si nota quanto le due ancora tengano l’una all’altra anche se il tempo, le dispute e gli uomini delle loro vite hanno cercato di danneggiare il sentimento che le unisce. Alicent è pronta a lasciarsi tutto alle spalle e quel “Come with Me” è stato in aspettato sia per chi vi scrive sia per entrambe le protagoniste. Alicent incredula di averlo detto ad alta voce e Rhaenyra che finalmente sembra riconoscere la sua vecchia amica,( io ho un idea ben precisa sul loro rapporto, del resto ognuno è libero di vederci ciò che vuole, ma il sottotesto è là e sta ognuno interpretarlo). Sta di fatto che questa stagione conferma come Rhaenyra e Alicent siano il centro di HOTD. E questa seconda stagione parla proprio di questo. Di loro alle prese con la possibilità di portare la pace prima di un inevitabile guerra, mentre affrontano la propria autorità messa in discussione in un mondo dominato dagli uomini. Piaccia o no, questa stagione è stata coerente per tutta la sua durata, ecco perchè è finita dove è finita.
Manca il colpo di scena che ha sempre caratterizzato la scrittura di Martin e di Game of Thrones: è assente quell'evento culminante che faccia esplodere il climax narrativo, che invece rimane sospeso ma del resto questo non è Game of Thrones ma il suo prequel e non c'è bisogno che sia uguale in tutto e per tutto. L’episodio si conclude con un montaggio che vede susseguirsi i vari protagonisti, con una musica enfatizzata in sottofondo, le pedine sono pronte e la guerra è oramai alle porte. L’unica nota veramente dolente della conclusione di questa stagione è che dovremmo aspettare due anni per il prosieguo della storia.
Conclusioni
In conclusione il finale della seconda stagione di House of the Dragon è fatto da reunion a lungo rimandate e che apre al futuro per ciò che accadrà. Un futuro che intravediamo attraverso la preveggenza di alcuni personaggi, che omaggiano la serie originale, ma sopratutto il destino che attende i personaggi di questo prequel non c’è che attendere la prossima stagione e di sicuro sarà Fuoco e Sangue.
👍🏻
I confronti tra Rhaenyra e Daemon e Alicent, tra Aemond e Helaena, tra Corlys e Alyn.
l’intera sequenza tra la Rhaenyra di Emma D’arcy e l’Alicent di Olivia Cooke è davvero struggente.
Il ripescare la legittimità della dinastia di sangue Targaryen.
Le visioni e le citazioni a Game of Thrones.
👎🏻
Dovremo aspettare due anni per la continuazione.
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La Corte dei Conti: "In Umbria rischia di essere compromesso il diritto alla salute"
La procuratrice Rosa Francaviglia In ambito sanitario in Umbria “è indubbio che permangono notevoli criticità che non incidono unicamente sulla spesa, ma soprattutto sul diritto alla salute della collettività locale, che rischia di essere seriamente compromesso e non soltanto da molteplici disservizi e dall’allungamento delle liste di attesa”. Sono parole inequivocabili quelle pronunciate dalla…
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E niente,
se la Corte dei Conti non fa sconti al governo, depotenziamo la Corte dei Conti;
se i giudici comunisti applicano la normativa europea al di sopra di quella Italiana, chiediamo mAsk di delegittimarli;
se il Siulp si incazza perché un nazifascista dà ordini alla Polizia, licenziamo i poliziotti iscritti alla CGIL;
insomma, per qualsiasi persona, animale o cosa che in questo Paese pretenda che vengano osservate le leggi, invece che dare ragione a prescindere a un governo nazifascista, una soluzione si trova sempre.
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Nordio
Quando la pezza è peggio del buco.
Ipse dixit: "...nasce da una sentenza della Corte di giustizia europea molto complessa e articolata e anche scritta in francese, probabilmente non è stata ben compresa o ben letta"
Ministro, sinceramente, chi è il tuo pusher/mentore?
Ma, conti fino a 100 prima di sparare caxxte a vanvera? Un giorno e' colpa dell'U.E , un giorno dopo dei magggistrati de sinistra, l'altro, invece, la miconoscenza della separazione dei poteri (Montesquieu docet) e della Costituzione, oggi, della sentenza in lingua francese.
Sei riuscito nell'intento di screditare il potere giudiziario - indipendente da quello legislativo e del quale fai parte (nel primo per attività lavorativa/carriera), tu medesimo, con un'operazione di sadomasochismo ideologico.
Siete delle macchiette tragiche, che stanno portando nel baratro economico e finanziario, nel medioevo legislativo, nell'annullamento dei diritti civili, del welfare, dell'istruzione, della sanità, la Repubblica.
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(...) da otto mesi le principali organizzazioni internazionali, incuranti dei tunnel al di sotto dei propri uffici (a Gaza), diffondono allarmi a proposito delle “carestie” che (...) avrebbero minacciato la vita della popolazione palestinese. Carestie, plurale: perché ne era alle viste una nel novembre dell’anno scorso, un’altra in dicembre, poi in gennaio, febbraio, marzo, aprile, maggio, e fino ad ora. E tutte dovute alla deliberata politica genocidiaria (israeliana), bombardando indiscriminatamente la popolazione civile (e) programmandone lo sterminio per fame.
(Per poter evocare) la figura – “carestia” (...), una certa percentuale di famiglie (almeno il 20%) dovrebbe essere sottoposta a una mancanza estrema di cibo, con almeno il 30% di bambini in sofferenza per malnutrizione acuta e con il decesso quotidiano di almeno due persone ogni 10.000. A Gaza vorrebbe dire la morte per fame, ogni giorno, di 400 persone. Qualcosa come centomila morti per fame sinora.
Il Sud Africa, nel primo ricorso alla Corte Internazionale di Giustizia (dicembre del 2023), argomentava che “l’intera popolazione di Gaza è a rischio imminente di carestia”. Nel terzo ricorso (maggio 2024) il Sud Africa scriveva che “L’assalto militare e le operazioni di Israele stanno uccidendo la popolazione palestinese di Gaza, mentre Israele la sta contemporaneamente affamando”. Bisogna concluderne che la popolazione sottoposta a carestia è sopravvissuta per sei mesi a un piano di sterminio per fame abbastanza infruttuoso.
È molto spiacevole dover indugiare su questi fatti, su questi numeri, insomma su queste mareggiate di propaganda goebbelsiana circa gli esperimenti di sterminio per fame di cui si renderebbe responsabile Israele. (...) Invenzioni che non servono alla tutela della popolazione palestinese ma a rimpolpare gli editti dei macellai ben contenti di offrirla al martirio.
Iuri Maria Prado suona la sveglia, via https://www.ilriformista.it/a-gaza-non-ce-una-carestia-e-israele-non-sta-compiendo-stermini-per-fame-e-una-guerra-e-lha-scatenata-hamas-426581/
Equidistanza dal MALE è farne parte. Come vedersi passar davanti le pagine di "La banalità del male" e guardarle come le vacche guardano i treni che passano.
Gli odiatori o gli annoiati dall'Occidente cioè di se stessi (bei pirla, cit.) non riescono a unire i puntini: i duemila drogati palestofanti lanciati tutti assieme il 7 ottobre dentro all'avamposto occidentale a sfogarsi, come numeri e mentalità più o meno equivalgono a quel che ci arriva in casa ogni mese, a unità o decine alla volta. A far bene i conti, il degrado cumulato negli anni in casa nostra è del tutto equivalente, come danni e numero di vittime, alla condizione in cui le bestie han lasciato i kibbutz il rave dei ragazzi e le 1500 vittime: smembrate. Gli Ebrei sono i nostri canarini nella miniera, da sempre: meditate o genti, meditate.
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Da sempre mi domando, a intervalli sempre più ravvicinati, cos'altro possa avere importanza, nella vita, oltre al raggiungimento e mantenimento di un certo stato di benessere - benessere che in fin dei conti non è altro che il piacere, il godimento fisico o mentale o meglio ancora la predisposizione e la possibilità, di ottenere quel godimento.
Che altro potrebbe contare, se non questo e più di questo? Tutto il resto, tutti gli altri sforzi, sacrifici, impegni e scelte, dovrebbero essere indirizzati e coordinati al fine di ottenere e mantenere questo stato di benessere concreto, sperimentato quotidianamente, nel qui e ora.
Eppure, pochissimi adottano questa strategia di vita, e chi lo fa viene in genere considerato come poco responsabile o di corte vedute e invitato a mettere al primo posto il senso del dovere, per rimandare invece il godimento a un tempo successivo.
Come surrogato della felicità cui rinunciamo, tuttavia, il capitalismo contemporaneo ci offre il feticismo, innanzitutto quello delle merci e delle immagini, che oggi ha quasi completamente sostituito anche il godimento materiale della carnalità. Non si tratta nemmeno più di raggiungere una sorta di piacere consumando, ma di rinunciare anche alla consumazione e limitarsi, semplicemente, a trarre un piacere impossibile e impotente dallo spettacolo del consumabile feticizzato.
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L’allarme della Corte dei Conti: “Ssn soffre di una crisi sistemica e non garantisce più alla popolazione un’effettiva equità di accesso alle prestazioni sanitarie”
https://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=120175
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